La Cultura, in un paese dalla velleità democratiche e sociali, in uno Stato di persone che decidono di occuparsi mutualisticamente gli uni degli altri nel soddisfacimento delle diverse e molteplici esigenze che sorgono, deve essere supportata dalle Istituzioni Pubbliche, nel loro ruolo di distribuzione delle risorse. Se immaginiamo gli enti istituzionali - Stato, Regione, Provincia, Comune - come degli “hub” nelle quali si concentrano le risorse e la conoscenza che la comunità ha deciso di “condividere” (un po’ come accade per i sofware di filesharing - p2p) allora diventa molto semplice ipotizzare una concertazione nella distribuzione di tali risorse. Per dirla in un altro modo, se da una parte della società - da una parte sociale - proviene una richiesta ben specifica - esempio: gratuità dello Spettacolo Teatrale - e contemporaneamente una richiesta di risorse da parte di un’altra parte sociale - esempio: garanzia di risorse per le Compagnie Teatrali - allora l’Ente Istituzionale deve provvedere a risolvere queste esigenze. La cultura deve essere pagata dalle Istituzioni. Esse devono farlo sulla base di reali esigenze individuate e nella soluzione di problemi sociali volti all’emancipazione dell’individuo. Quest’ultima frase non è di contorno. Dico in breve perchè. Finanziare un evento come “La Notte Bianca”, che concentra la spesa pubblica per la cultura tutta in una volta sola, per di più orientata a grandi eventi e artisti già di indiscussa celebrità (e dall’indiscusso conto in banca ciccione) potrebbe non essere in linea con esigenze relamente provenienti dalla base sociale, che sono le persone nello specifico. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero imparare a fornire soluzioni alle varie esigenze non decidendo sulla base di ciò che loro credono giusto ed opportuno o, peggio, sulla base di ideologie, preconcetti o pregiudizi, ma sulla base di una richiesta esplicita da parte dei soggetti coinvolti. Certo, al cittadino che di cultura non si interessa potrebbe non dare differenza concentrare tutte le risorse su due tre eventi grandi - Proietti, Battiato,… -, ma il Valore reale della spesa effettuato potrebbe non portare i benefici sperati. Diverso sarebbe se la Giunta Veltroni ad esempio avesse utilizzato un luogo - anche non necessariamente fisico, il sito internet ad esempio - per raccogliere opinioni, argomentazioni, richieste (e perchè no, anche insulti) sulle esigenze della Cultura a Roma e Provincia. Sulla base di queste informazioni provenienti dalla base sociale deliberare per esempio soluzioni differenti dalla “Notte Bianca”, e distribuire risorse ad un più ampio numero di soggetti.
G_
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento